9a Tappa – San Geminiano – Badia a Isola (Monteriggioni) 

Percorsi 28 km dislivello positivo 650 mt
6 ore e 50 minuti di camino 
Nessun pellegrino incontrato fino in ostello

Dopo gli assaggi di Vernaccia di 3 produttori diversi tutti comunque di buona qualità, abbiamo trovato un ristorante con vista mozzafiato sulla val d’Elsa. Il ristorante ricavato in una vecchia casa del borgo medievale con tanto di cantina del 500 che abbiamo visitato. Come cena ci siamo rifatti: picci all’aglione e con sugo di cinghiale, fiorentina da 1450 grammi il tutto condito da una ottima bottiglia di chianti dei colli senesi.
Così satollo sono riuscito finalmente a fare una bella dormita!

Sveglia alle 6 in piena forma, a parte il piede, e alle 7 sono in cammino. Oggi abbiamo in programma una tappa più corta del solito, con possibilità anche di accorciarla ulteriormente a 20.

Si esce da San Geminiano e per un po’ si possono ammirare al meglio le innumerevoli torri fino all’inizio del sentiero.

Qui perdo Danilo che si ferma a pensare quale percorso affrontare, avendo un principi tendinite il consiglio è quello del più breve, ma lui riuscirà ad accorciato ancora di più.

Io, stoicamente non mollo, via per la lunga.

Il cammino oggi si snoda in mezzo ai boschi, vigneti, strade sterrate e sassose con i soliti saliscendi che massacrano letteralmente il mio povero piede.

È comunque piacevole camminare in un concerto di usignoli, tordi e altri uccelli oppure sole le cicale. Oggi non c’è ombra di fontane e solo al paesino di Quartaia riesco a trovare un bar dove recuperare un po’ di liquidi in questa giornata decisamente afosa e torrida.

Si passano i paesini di Gracciano d’Elsa con fontana e Strove, Senza.

Iniziano gli ultima 4 km ed una curva sento musica a tutto volume, sono dei giovani cestisti che stanno organizzando festa per questa sera per raccogliere fondi per la loro attività sportiva.

Mi fermo a chiedere po’ di acqua fresca e mi becco anche un buon bicchierone di rosso, torno nuovo e ringraziando inizio l’ultimo sforzo.

Salida in mezzo ai sassi e discesa ripida verso la meta non riescono a piegarmi così anche oggi arrivo intero a Badia a Isola, quattro case, un bar ed un distributore oltre al complesso abbaziale.

Siamo ospiti nell’ ostello ricavato nel vecchio borgo e gestito dalla Confraternita di San Giacomo di Perugia dove ci accolgono gli ospitalieri.

Ottima sistemazione e stasera, prima della cena comunitaria, cerimonia del lavaggio dei piedi, speriamo sua miracolosa per il mio.

Vi racconterò…..

Ciao ciao.

Curiosità:
L’abbazia dei santi Salvatore e Cirino fu fondata nel 1001 dalla contessa Ava, figlia del conte Zanobi e vedova d’Ildebrando Signore di Staggia e di Val di Strove, lungo la via Francigena ed in particolare presso uno dei castelli di proprietà della stessa famiglia denominato Borgonuovo.
Deve il nome al contesto ambientale, in quanto, sorgendo ai margini di terreni impaludati, la chiesa sembrava poggiare su un’isola.
Il castello di Borgonuovo era lo stesso menzionato da Sigerico di Canterbury che vi fece tappa tra il 990 e il 994, di ritorno da Roma dopo avere ricevuto l’investitura dal papa Giovanni XV con la consegna del pallio. Percorrendo la via Francigena l’arcivescovo di Canterbury menziona nel suo diario Burgenove. La località rappresentava la XVI tappa (mansio) del suo itinerario verso l’Inghilterra.
Gli abati divennero nei secoli successivi padroni assoluti di Borgonuovo e delle terre circostanti, cosicché quel castello perse progressivamente d’importanza in favore dell’abbazia, il cui potere culminò nel XIV secolo. Ne è riprova una convenzione stipulta alla Badia a Isola l’11 dicembre 1256 fra l’abate e il rettore o sindaco del Comune di Borgonuovo, con la quale si accorda agli abitanti di potere eleggere per rettore una persona di loro fiducia.

La chiesa abbaziale è collocata al centro del complesso fortificato di Abbadia a Isola e consiste in una basilica a tre navate, coperta a tetto con cripta e conclusa da una tribuna triabsidata] La chiesa attuale venne costruita al posto di un precedente edificio ecclesiastico che presentava una struttura a tre navate divise da pilastri conclusa da un’abside e con una cripta, questa chiesa era stata realizzata prima del 1001. La chiesa attuale, anche se pesantemente rimaneggiata nel corso del tempo, appare come frutto di un’unica fase costruttiva.
L’ho visitata ed è veramente una particolare e maestosa basilica, opere particolari: All’interno, un affresco staccato con Madonna in trono con Bambino, cherubini, angeli e santi di Taddeo di Bartolo, della fine del XIV secolo; il bel fonte battesimale istoriato del 1419; e l’affresco con l’Assunzione della Vergine di Vincenzo Tamagni (1520).
Sull’altare maggiore pala di Sano di Pietro del 1476 raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Cirino, Donato e Giustina. Inoltre vi è un’urna reliquiario in marmo (arte classica romana) risalente al I secolo dopo Cristo.

Massima di oggi:
TROVA TEMPO DI PENSARE E TROVERAI TE STESSO.

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