33a/2 Tappa – Cotelas – Monastero di Oseira – Cotelas

Km. 15 – 2,30 ore di cammino.
1 Pellegrina incontrata.
A Santiago mancano sempre Km 80 circa.

Ricaricato dai panini e libero dal pesante zaino volo fino al monastero e in attesa della prima visita guidata del pomeriggio faccio alcune foto dell’esterno, all’interno poi è proibito, vedremo.

Puntuali alle 15.30 aprono la porta del piccolo negozietto un fraticello anziano ben rotondo (come quelli della pubblicità) e un giovane che farà da guida. Ovviamente sono riuscito a “rubare” alcune foto anche all’interno.

La guida molto preparata spiegherà a me e ad un brasiliano tutta la storia della costruzione che va dal XII al XIX secolo facendoci vedere tutto nei minimi particolari. Parla uno spagnolo veramente comprensibile e conosce tutta la storia dell’arte italiana che qui è ripresa.

Nel monastero vivono attualmente solo dodici monaci, la struttura purtroppo avrebbe bisogno di molta manutenzione, potrebbero prendere un po’ di fondi dai lavori dell’AVE, ne varrebbe la pena, è un peccato lasciare andare in rovina questi monumenti.

Alcune note:
Il monastero cistercense è Monumento Nazionale, noto come l’Escorial galiziano, la costruzione ebbe inizio a metà del XII secolo. L’uscita dei monaci nel 1835 e il rientro nel 1929 costituiscono i due momenti storici di maggiore rilievo di questo monastero. La chiesa, con elementi gotici e barocchi, è la parte più importante di questo complesso monumentale. L’apporto rinascimentale è apprezzabile nella sagrestia, nella scala dei Vescovi e nel cortile dei Pinnacoli. Di stile barocco sono i cortili dei Cavalieri e dei Medaglioni, come pure la grande Scalinata d’Onore. Nel 1989 l’Unione Europea assegna il premio “Europa Nostra” ai monaci, per essersi occupati in prima persona del restauro dell’edificio.

Per in particolari http://www.mosteirodeoseira.org.

La vista che solitamente dura 45 minuti si allunga sino ad un’ora, poi salutato e ringraziato l’accompagnatore devo ripartire di corsa perché sono in arrivo dei nuvoloni neri poco promettenti.

Nel rientro ritrovo Emilene che sta andando al monastero dove vuole fermarsi tre giorni a pregare (i monaci tengono questo servizio per un minimo di tre giorni), ci salutiamo con un buen camino.

Rientro indenne dalla pioggia, pare arrivi domani, doccia, bucato e scrittura.

Poi mi aspetta un’ottima cena.

Ora mi gusta una meritata coppa di Albarigno casero, ottimo bianco, a domani.

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