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2a Tappa – Colmenar Viejo – Manzaneres El real – Mataelpino – Navacerrada – Cercedilla

22 giugno 2021

Percorsi 36 km in 6 ore e 45 minuti Dislivello positivo: 800 mt Giornata fredda e nuvolosa, qualche raggio di sole ma niente pioggia

Curiosità
Le origini del nome di Colmenar sembrano essere molto antiche, legate all’essere luogo di passaggio per i viaggiatori della strada Alcalá de Henares-Segovia, quando un anziano apicultore iniziò a offrire alloggio ai viaggiatori. Alcuni di questi si stabilirono nella zona, dando così origine a un villaggio che prese nome dal riferimento per i viaggiatori, «el colmenar del viejo», (l’apiario del vecchio) che si evoluzionerà nell’attuale Colmenar Viejo.

Vista la distanza dal centro del paese, mi sono riposato per la tappa di domani. Il paese di oltre 45.000 abitanti si è molto espanso negli ultimi 20 anni per il trasferimento di molta gente da Madrid e quindi si è costruito molto, mi trovo infatti in un nuovo quartire con tanto di centro commerciale.

Cena in hostal, ottima a base di pesce, ci voleva, ad un prezzo decisamente ridicolo: 10 Euro. Ci torno anche domani.

Stamattina alle 6 sono in strada e grazie al km in più di ieri, attraverso un quartiere di villette a schiera e sono sul cammino. Il tempo non promette bene, speriamo tenga fino all”arrivo. Il tratto fino a Manzanares si svolge tutto nella dehesa per un sentiero sassoso e sconnesso in continua saliti. Belli i colori dell’alba a est dove non ci sono nuvole. In lontanaza si vedono ancora le luci di madrid e le sue torri gigantesche.

Oggi è la giornata dei conigli selvatici, sono a centinaia e appena ti vedono si infilano nei buchi dei muri a secco che delimitano i pascole e le fattorie che trovo dopo aver lasciato il duro sentiero e inboccato la via pecuaria che è in buono stato. Parecchi gli allevamenti di cavalli.

Arrivo a Manzaneres attraversando il ponte sul bacino artificale alimentato dal Fiume Manzanarre e popolato da uccelli acquatici e anche dalle prime cicogne che pascolano sulle sponde. Entrata in paese, timbro in comune, visita all”esterno del castello e colazione che dopo 3 ore di cammino era obbligata.

Manzanares el Real è un comune di 7.450 abitanti situato sul fiume Manzanarre agli inizi del suo corso, presso il grande bacino artificiale (embalse) di Santillana (45 milioni di metri cubi di acqua). È un pittoresco paese dominato da un poderoso castello del XV secolo. Il nome Manzanares del paese e del fiume deriva dal termine manzano che significa melo che cresce spontaneo e che dà frutti piccoli e poco saporiti. Nella zona ne esistono molti anche se quelli della valle dove erano molto numerosi sono sotto le acque dell’embalse de Santillana. È considerato uno dei più bei paesi dei dintorni di Madrid, molto apprezzato d’estate quando in città fa caldo e i madrileni vengono qui a riposare e a fare escursioni al Massiccio della Pedriza e nella Sierra de Guadarrama.

Riparto e fino a Matelpino incontro parecchie persone che cammino e fanno jogging, in pochi salutano: maleducati.

Sempre per la via pecunia, passo per l’ingresso del parco della Pedriza che domina Manzaneres.
La Pedriza è una zona di grande interesse geologico, paesaggistico e sportivo situata sul versante sud della Sierra de Guadarrama. Questo ghiaione a grossi blocchi è il maggiore complesso granitico d’Europa e in esso si trovano numerose rupi, pareti rocciose, ruscelli e prati.

Passo poi per Mataelpino, bel paesino di montagna e villeggiatura, timbto la credenziale e l’addetta mi offre una manzana (mela) veramente gradita. Grazie.

Un’altra ora e mezza di salita e arrivo a Navacerrada, piccolo paese di montagna, siamo oltre 1200 mt, importante nella zona in cui è situato per la produzione di prodotti tipici, quali formaggi caprini e vino rosso. Durante il mese di marzo si svolge una famosa sagra popolare nota per il tipico menù popolare. Io viti e capre non li ho proprio visti.
Timbro all”ayuntamiento, e sosta piedi per poi ripartire con una salita di un km con pendenza mozzafiato per poi per strada scendere verso la destinazione di oggi.

Arrivo a Cercedilla davanti alla statua dell’ unico campione di sci spagnolo, timbro la credenziale dalla polizia locale e ovviamente devo attraversare tutto il paese per raggiungere l’hostal di oggi. (sarà un vantaggio per domani).

Il paese è luogo di villeggiatura per i Madrilegni nonché stazione sciistica invernale.

Sistemazione modesta ma sufficiente per il povero pellegrino dopo una dura ma bellissima tappa.

Arriva poi un temporale e quindi niente giro in paese nemmeno oggi.

Curiosità
Cercedilla è circondata da diverse montagne della Sierra de Guadarrama , come Siete Picos , La Bola del Mundo , La Peñota e Peña del Águila.
Altro luogo di interesse è il porto di Navacerrada , con una stazione sciistica, situato a otto km da Cercedilla. Esiste una ferrovia a scartamento ridotto che, attraversando il versante sud dei Siete Picos, unisce Cercedilla con il porto di Navacerrada e dopo essere passato, attraverso un tunnel, al versante segoviano della sierra, raggiunge il porto di Cotos . Questo treno è conosciuto con il nome di Ferrocarril Eléctrico del Guadarrama o Ferrocarril de Cotos , e costituisce la linea C-9 di Cercanías Madrid , che si differenzia dalle altre della rete per la sua natura turistica.

1a Tappa – Madrid – Tres Cantos – Colmenar Viejo

21 giugno 2021
Percorsi 37 km in 6 ore e 30 minuti
Dislivello positivo: 650 mt
Giornata a mattino freddina (14 gradi alle 6), poi esce il sole, la temperatura si mantiene piacevole, c’è una buona ventilazione. Clima ideale per camminare.

Alle 6 comincia ad albeggiare e si parte finalmente.
C’è ancora qualcuna per strada sta rientrando dopo le feste notturne che mi pare sono riprese anche qui.
Il traffico è quasi nullo per cui è facile attraversare le varie strade senza attendere il semaforo verde. Dalla puerta del Sol raggiungo la Gran Via e e da li inio a percorre una serie di lunghi viale interrotti solo dalle rotonde per arrivare, dopo quasi 2 ore, alle torri di Madrid, simbolo della città. Mi fermo a fare colazione, ne avevo bisogno, all’ultimo bar disponibile.

Qui tutti portano la mascherina, l’unico senza ero io (l’ho comunque usata nei locali).

Lasciati i viali passo 2 dei più grandi ospedali della città e poco dopo (13, 5 km) raggiungo finalmente un percorso sterrato che segue in parallelo la ferrovia e una pista ciclabile. Frequenti saliscendi e attraversamenti della ferrovia ma in totale solitudine finalmente.

Dopo avere visto una aquila volteggiare su di me, percorsi un paio di km di ciclabile e attraversata l’autopista raggiungo Tres Cantos. Tappa all’ayuntamiento per il timbro, sosta per rifornimento e pausa piedi e via per gli ultimi 10 (saranno 12) km della giornata.

All’inizio del lungo sterrato che attraversa una specia di dehesa in continua salita, incontro un vecchio runner che si ferma a parlare con me e mi fa anche una foto che pubblicherà nel blog della sua associazione. Ha fatto, tra l’altro, una staffetta di corsa fino a Santiago. Saluta e riaparte di corsa sottto il sole di mezzogiorno.

Bel percorso che attarvesa una decina di volta il rio Tejada quasi asciutto e anche alcuni pascoli di percore (anche nere), cavalli, mucche e un simpatico asinello con il quale mi fermo a parlare.

Arrivato a Colmenar l’hostal dove ho prenotato si trova dall’altra parte del paese che devo interamente attraversare in salita, è sempre così e domani replica.

Ottimo alloggio anche oggi, birre tra, doccia, bucato e scrittura, ricomincia la routine del cammino.

Prologo giugno 2021

20 giugno 2021
Partenza per il cammino di questo anno da Madrid, capitale della Spagna dove di solito faccio solo scalo.

Volo da Venezia, dove mi hanno accompagnato come al solito Gigi e Stefano, in perfetto orario, arrivo a Madrid preciso, ritiro rapido dello zaino dopo tutti i controlli Covid (lettura QR code) e incontro immediato con l’autista che mi ha accompagnato altrettanto velocemente all’hostal in pieno centro di Madrid.
Sono ospite in un vecchio palazzo dove a ogni piano (sono 5 e io mi trovo al 4) si trova un hostal diverso. Faccio le 4 rampe di scale per scoprire che il solito genio ha lasciato le porte aperte dell’ascensore anni 800 di questo palazzo e quindi è bloccato.

Comunque ottima sistemazione in pieno centro. Lasciato lo zaino parto subito per un tour del centro storico, plaza Mayor, la cattedrale e il palazzo reale, puerta del Sol e Gran via: in tutto sono solo 14 km di allenamento per domani.
Alle 7 vado alla chiesa di Santiago per riitirare la credenziale e ricevere la benedizione del pellegrino dopo la messa.

Quattro chiacchiere con il Cura (che conosce un po di italiano) e suoi collaboratori e dopo avere ricevuto il saluto e il gradito augurio di buen cammino da parte di un vecchietto sul sagrado della chiesa, dopo un altro lungo giro per le strette viuzze del centro, cena leggera e a nanna, non prima di aver fatto le solite quattro rampe di scale a causa dell”ascensore bloccato.

Domani mi aspetta la prima tappa e sarà lunghetta.